I SUOI GIOCATORI

Il grande C.T. seppe instaurare con molti dei suoi giocatori rapporti di fraterna amicizia. Vittorio Pozzo, così autorevole e ligio al dovere, tanto rigoroso e serio da sembrare impegnato più in una missione che in un'attività sportiva, riusciva a infondere e a indurre contemporaneamente affetto e rispetto nei tanti calciatori che lo ebbero come guida.
La foto più bella è quella dell'abbraccio tra Pozzo e Raimundo "Mumo" Orsi (1901-1986). Il vecchio commissario tecnico ritrova dopo tanti anni uno dei suoi "oriundi" (sudamericani di origini italiane naturalizzati e convocati in Nazionale) con cui aveva vinto la prima Coppa Rimet nel 1934.
Le due immagini incorniciate ritraggono gli Azzurri schierati prima di una partita verso la fine degli anni Trenta, forse a Parigi per la Coppa de Mondo, e l'ingresso in campo di Vittorio Pozzo con i suoi, ai quali stava ancora dando gli ultimi suggerimenti: li attendeva la Svizzera in un'amichevole giocata allo stadio "Benito Mussolini" di Torino il 3 marzo 1940. Finì 1 a 1.
Entrata nella storia la fotografia del mister accanto a Silvio Piola (1913-1996) scattata il 19 aprile 1942. A San Siro l'Italia accolse e travolse la Spagna per 4 a 0. Piola segnò il terzo goal a tre minuti dalla fine. Un minuto dopo andò a segno anche Loik e, prima di loro, Mazzola e Ferraris II. I tre torinisti, come è noto, perirono a Superga sette anni dopo.
Anche Giovanni Ferrari (1907-1982), due volte campione del mondo con Pozzo, aveva regalato al suo maestro un ritratto dedicato. Infine il pallone di Mazzola. Il torinista Valentino Mazzola prestava il suo nome alla Pelnova, fabbrica torinese di palloni da calcio. Una "sfera" di cuoio come questa fu utilizzata per il primo tempo di Italia-Inghilterra del 16 maggio 1948 a Torino. Gli Azzurri subirono un poker senza realizzare nemmeno il goal della bandiera.





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